Vita da educatore

Siamo persone aperte al mondo
Individui disposti a entrare in relazione e a costruirle.
Per noi la relazione è importante, è il centro del nostro agire.
Siamo buoni e pazienti, ma non vogliamo essere paragonati a santi.
Amiamo ciò che facciamo, ma non chiediamo così tanto, quello che proviamo a fare non sono miracoli, sono azioni mirate e concrete per arrivare a creare situazioni di benessere per chi ci sta intorno.
Siamo professionisti in continua formazione e in continua evoluzione
Supportiamo, valorizziamo e, allo stesso tempo, impariamo da chi ci sta intorno.
Le situazioni su cui lavoriamo sono la nostra matematica, i quartieri in cui ci muoviamo la nostra scuola sempre aperta.
Di imparare non smettiamo mai.
Siamo riconoscibili, ognuno diverso, ognuno aperto al confronto e a stimolarlo, ognuno con il suo bagaglio di esperienze e di empatia da mettere in gioco, ma riconoscibili.
Eppure, veramente riconosciuta, la nostra categoria non lo è ancora. Molto ci viene richiesto e molto diamo, ma ancora non é sufficiente a darci un ruolo ben definito e visto da tutti, nel mondo del sociale, del welfare e delle istituzioni.
Noi tutti continueremo a essere ciò che siamo e a metterci l’anima, a essere professionisti seri e competenti.
Ma vogliamo più considerazione da parte delle istituzioni, ce la meritiamo ed é tempo che questo avvenga.

Rocco Carta

P.S. Questo non é un racconto, é una piccola narrazione di ciò che penso sia la nostra professione e di come meriterebbe essere vista, conosciuta e valorizzata.

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