
Sono i giorni in cui va in scena il Festival di Sanremo.
Nel 2016 il Festival della Canzone Italiana ha fatto capolino in uno dei miei primi racconti scritti, intitolato “Pop music”. Chi segue questo blog, forse, in questo racconto breve si è imbattuto e lo ha anche letto.
Quello che forse andava aggiunto al titolo era un sottotitolo. Questo: Il peso del successo.
Sì, perché il Festival è solo un contorno alla storia del protagonista e al suo momento di gloria.
Lui arriva al successo in poco tempo, con un brano tormentone, grazie alla sua vena creativa e a un uso sapiente della tecnologia e dei social. Diventa una star, conosciuto da tutti, proprio grazie a quei tormentoni, ma dopo un po’ di tempo, non gli basta più, vuole convincere la critica e il pubblico di essere capace di comporre, scrivere e interpretare altro, qualcosa di livello più elevato.
L’occasione arriverà con il Festival di Sanremo, ma…
Non è facile salire nell’Olimpo e restarci, non è facile gestire un successo così immediato (in tempi di algoritmi e social, la scalata al successo può avvenire in maniera dirompente), così, come diventa difficile rimettersi in gioco e cercare di capire come trasformare la celebrità.
Soprattutto, accettare di farsi aiutare quando la creatività viene a mancare e rimettersi in carreggiata. Tornare a credere in sé stessi, anche quando si pensa e si crede che quello che si è creato, non sia così valido.
Lo ricondivo qui. se vi va buona lettura:
https://storiequalunque.com/2017/07/08/pop-music/
Rocco Carta