
Eccoci arrivati alla settimana del Festival della canzone italiana di Sanremo. Quest’anno il settantatreesimo.
Nella ridente località ligure e presso il Teatro Ariston le ugole degli artisti sono già calde per farci ascoltare le loro performance.
Settantatré edizioni che, volente o nolente, hanno inciso sulla storia e il costume del nostro Paese.
Tuttavia, questo articolo non vuole essere una cronistoria della kermesse, tantomeno una difesa, un attacco o una critica, ma entrare nel merito di quello che nel mio libro ho descritto, ovvero, come si viveva e ci si preparava a questo evento nei primi anni 80.
Mario Calcaterra scrive il suo diario nell’annata 1982/83. Precisamente, inizia a scriverlo in aprile 1982 e l’ultima pagina la scrive nel giugno 1983.
Nelle sue pagine descrive e racconta le sue giornate e le sue vicissitudini, quelle dei suoi familiari, degli amici e anche del quartiere in cui vive, descrivendo anche fatti cronaca, di costume, di spettacolo (molto televisivo essendo un ragazzino degli anni 80) che passa davanti ai suoi occhi.
Il festival 1982 viene saltato (tuttavia, nella playlist del libro la canzone che trionfa in quel Festival, è presente: https://open.spotify.com/playlist/477tGPZWuyeJTULE3tDonH?si=1IjkkEsuQ8apY2Sohi2ggg&utm_source=copy-link), ma nel febbraio del 1983 attraverso la sua penna, ci guida in qualche modo dentro quello successivo, il trentatreesimo.
A quel tempo il Festival durava tre giorni. I cantanti in gara erano 36 comprese la categoria nuove proposte, e nelle prime due sere, proprio da questa categoria, avvenivano delle eliminazioni. Eccellente fu quella del cantautore Amedeo Minghi con il brano “1950” che divenne in seguito uno dei suoi maggiori successi.
Ma chi presentava il Festival quell’anno?
Andiamo a leggere proprio quello che Mario scrive nel diario:
Giovedì 3 febbraio 1983
“…Cambiamo discorso, però. Stasera inizia il Festival di Sanremo e i vicini si stanno organizzando per guardarlo insieme. A presentare saranno Andrea Giordana e Isabella Russinova; io preferivo Pippo Baudo o Corrado, ma tant’è.
Il totovincitore del palazzo punta tutto su Toto Cotugno, Gianni Morandi e i Matia Bazar. Vedremo. Stasera lo guarderemo da soli, mentre domani e sabato verranno con noi zia Maria, zio Bernardo e Sabrina. Ora ti devo lasciare, il Festival sta per cominciare!”
A quei tempi, il festival veniva seguito da milioni di telespettatori (molti di più di quelli che lo seguono oggi) e in una casa di ringhiera come quella dove Mario e la sua famiglia vivono, diventava un evento capace di coinvolgere molti abitanti che si ritrovavano insieme ad altri vicini o parenti, per assistere e commentare quello che la tv metteva in scena e tifare e scommettere sui propri beniamini.
Gli adulti indirizzavano il tifo verso cantanti a loro più affini; invece, a un preadolescente come Mario cosa piaceva?
Venerdì 4 febbraio 1983
“…A proposito, alla fine la canzone che ieri sera mi è piaciuta di più è stata quella di Vasco Rossi, “Vita spericolata”. Ai miei fa schifo, dicono che è un tossico che non sa cantare, ma a me piace davvero un casino”.
Sabato 5 febbraio 1983
“…Ti lascio, sta per ricominciare il Festival! Stasera a casa grande battaglia. I miei tifano per Toto Cotugno e la sua “L’italiano”, mia zia tifa per Morandi e la sua “La mia nemica amatissima”, mentre allo zio, a me e a Sabrina piace Vasco Rossi, ma sappiamo che non vincerà. Chissà come andrà a finire! Domani te lo scrivo.”
La serata conclusiva, quella del sabato sera era inevitabilmente la più attesa. Quell’anno, tra l’altro, riservò non poche sorprese, soprattutto nella classifica finale, creando qualche polemica, ma riuscì a regalare anche l’esibizione eccezionale di un grande artista:
Domenica 6 febbraio 1983
“Ciao diario, alla fine il Festival se lo è aggiudicato una cantante su cui non aveva puntato nessuno: Tiziana Rivale e la sua “Sarà quel che sarà”.
Seconda un’altra cantante fino ad allora sconosciuta: Donatella Milani con “Volevo dirti” che, onestamente, mi piaceva molto di più della vincitrice. Dori Ghezzi è arrivata terza (comprerò il suo 45 giri e quello di Vasco!), ma infiamma la polemica, perché oggi a “Domenica In” è venuto fuori il responso del referendum del Totip dove il vincitore del Festival, per i votanti, era Toto Cutugno.
Comunque, ieri sera l’esibizione più bella è stata quella di un cantante inglese, Peter Gabriel, che ha cantato una canzone intitolata “Shock the Monkey” appeso a una fune e camminando sopra le sedie del pubblico.
Una figata! Anche se mio padre ha commentato “Chi cavolo è mò ‘stu Tarzan? Ma và curcarti, và…”
Vabbè, papà è un matusa, cosa vuol capire di musica moderna?
Ho studiato e fatto i compiti tutto il giorno. Ora vado io a curcarmi,che sono cotto.”
Spesso i Festival non venivano vinti dagli artisti quotati come favoriti dai bookmakers e, ovviamente, non mancavano le polemiche. Quell’anno, le canzoni che vendettero di più furono quella di Toto Cotugno, dei Matia Bazar e di Vasco Rossi che divenne anche un vero inno generazionale e uno dei suoi più grandi successi, pur arrivando ultimo nella classifica dell’ultima sera.
Questo è un piccolo stralcio di quello che il protagonista del libro scriveva nel suo diario su quel Festival, ma gli anni 80 sono stati anni in cui, al festival sono uscite canzoni che sono diventate dei capisaldi della canzone italiana o sono nati artisti divenuti poi importanti, come ad esempio Eros Ramazzotti, Zucchero, Luca Barbarossa, Fiorella Mannoia o lo stesso Vasco Rossi.
Il Festival odierno, comincia martedì 7 febbraio, presentano Amadeus e Gianni Morandi e di riffa o di raffa, il rito collettivo lo si consuma usando i social, sia per chi ama il programma, sia per chi è iscritto al Fantasanremo e anche per chi dice di non seguirlo o addirittura di odiarlo. Chissà cosa scriverebbe ora nel suo diario il piccolo Mario, chissà?
Per chiudere, vi metto qui sotto, i podi con le prime tre posizioni di tutti i Festival degli anni 80:
1980:
1º Toto Cutugno – Solo noi
2º Enzo Malepasso – Ti voglio bene
3º Pupo – Su di noi
1981:
1° Alice – Per Elisa
2º Loretta Goggi – Maledetta primavera
3º Dario Baldan Bembo – Tu cosa fai stasera?
1982:
1° Riccardo Fogli -Storie di tutti i giorni
2° Al Bano e Romina Power- Felicità
3° Drupi – Soli
1983:
1° Tiziana Rivale – Sarà quel che sarà
2° Donatella Milani – Volevo dirti
3° Dori Ghezzi – Margherita non lo sa
1984:
1° Al Bano e Romina Power – Ci sarà
2° Toto Cutugno – Serenata
3° Christian – Cara
1985:
1°Ricchi e Poveri – Se m’innamoro
2° Luis Miguel – Noi, ragazzi di oggi
3° Gigliola Cinquetti – Chiamalo amore
1986:
1°Eros Ramazzotti – Adesso tu
2° Renzo Arbore – Il clarinetto
3°Marcella Bella – Senza un briciolo di testa
1987:
1°Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi – Si può dare di più
2°Toto Cutugno – Figli
3°Al Bano e Romina Power – Nostalgia canaglia
1988:
1°Massimo Ranieri – Perdere l’amore
2°Toto Cutugno – Emozioni
3°Luca Barbarossa – L’amore rubato
1989:
1°Anna Oxa e Fausto Leali – Ti lascerò
2°Toto Cutugno – Le mamme
3°Al Bano e Romina Power – Cara terra mia
P.S.
Se ne avete voglia, su Spotify ho creato una playlist intitolata Sanremo Story. Qui sotto vi metto il link per poterla ascoltare:
Il Diario del piccolo Mario potete acquistarlo qui:
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Oppure in tutti gli store digitali o ordinarlo nella vostra libreria preferita.
Rocco Carta