
Il Natale arriva sempre un po’ in punta di piedi.
Non fa rumore come si pensa, nonostante le luci, le vetrine, le canzoni ripetute fino allo sfinimento.
Arriva nei momenti vuoti: quando spegni il telefono, quando ti fermi un secondo di più a guardare fuori, quando una frase, letta per caso, ti resta addosso.
Qui, su Storie Qualunque, succede spesso così.
Le storie non bussano forte.
Non pretendono attenzione. Raccontano vite normali, giornate storte, felicità che dura poco ma basta. E forse è per questo che, ogni tanto, qualcuno si riconosce.
Il Natale, in fondo, assomiglia molto a questo spazio: non promette miracoli, ma chiede ascolto. Non mette tutto a posto, però illumina per un attimo ciò che di solito resta in ombra.
Le fragilità, i ricordi, le assenze. Anche le cose belle, che a volte facciamo fatica a tenere.
A chi legge da tempo, a chi passa ogni tanto, a chi è arrivato per caso e magari se ne andrà senza lasciare traccia: grazie. Le storie esistono davvero solo quando qualcuno le legge. E in questo gesto semplice, fermarsi, leggere, restare, c’è qualcosa di profondamente natalizio.
Che questi giorni siano gentili con voi.
Che vi concedano silenzio, se ne avete bisogno.
O parole giuste, se vi mancano.
Buon Natale, da queste storie e da chi le scrive.
Che restino qualunque, ma mai inutili.
Rocco Carta

