Educatore narratore o favolista?

Eh già: se qualcuno mi cerca su Google, da un paio d’anni risulta che io sia un “favolista”.
Lo confesso, non suona male: fa quasi pensare a qualcuno che vive tra fate, boschi incantati e animali parlanti. Peccato che la mia vita sia decisamente meno magica e molto più concreta.

All’inizio ho provato persino a scrivere a Google, spiegando che non passo il tempo a sfornare favole. Poi ho capito l’origine del tutto: nel 2019 ho pubblicato su questo sito un racconto intitolato Storia della signora Solidarietà.

Una favola, sì, ma con un intento preciso: spiegare ai bambini, attraverso la voce di un nonno, il significato della solidarietà.

Quella storia ha avuto – e continua ad avere – un grande riscontro, tanto che gli algoritmi hanno deciso per me: “favolista” sia.

In fondo non è poi così sbagliato. Io mi considero un “educatore narratore”, ma se anche una sola favola è bastata a farmi meritare l’etichetta di “favolista”, forse è perché, quando una storia arriva alle persone, lascia un segno che va oltre le definizioni.

P.s.
Tutto questo per la felicità dei miei amici e autori Paolo Mansolillo e Lorenzo Zucchi che si divertono tantissimo, ogni volta che ci incontriamo, a ricordarmi il mio vero  ruolo nel magico mondo della scrittura…🤣

https://storiequalunque.com/2019/11/27/storia-della-signora-solidarieta/

Rocco Carta

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