W la libertà! (Il monito del partigiano).

Soffiava il vento.

Un vento gelido

penetrava quei quattro stracci addosso fino alle ossa.

Eppure, dentro di noi, il calore non mancava.

In mezzo ai pericoli, sapendo di poter morire o prima ancora di essere catturati e torturati, qualcosa infiammava i nostri cuori.

Più forte di qualsiasi altro pensiero, più forte della paura e delle intemperie su quelle montagne, insieme al pensiero constante dei compagni caduti e dei loro e nostri familiari lontano, era il fuoco della libertà.

Un fuoco che stavamo alimentando ad ogni azione, a ogni sacrificio, a ogni passo, contribuendo ad attizzarlo, senza che mai si spegnesse.

Un fuoco guida e sacro, per bruciare il giogo al collo da troppi anni di dittatura, orrore e distruzione di ognuno di noi.

Calore da passare a chi verrà dopo, da continuare a fare vivere, perché a nessuno debba mancare la libertà, perché nessuno debbà più lottare per riconquistarla.

W la libertà!

Scolpitelo nei cuori e nelle vene e non dimenticate mai chi ha combattuto per conquistarla.

W la libertà!  Perché è tornata, perché è preziosa, perché la vostra libertà è alimentata dal sacrificio di chi ha combattuto, di chi ha resistito.

Perché è tornata, perché è preziosa, perché la vostra libertà è alimentata dal sacrificio di chi ha combattuto, di chi ha resistito.

W la libertà!

Buona liberazione.

Rocco Carta

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