
Raccontare i propri pensieri, i vissuti, gli inciampi,
è come imparare a conoscere il dolore, sfiorarlo con rispetto, e poi lasciarlo andare.
È un atto di coraggio: tirare fuori ciò che giace nel profondo, far emergere il sommerso,
e riuscire a restare a galla dopo aver rischiato di affondare, dopo aver toccato il fondo.
Un salvagente lanciato in soccorso, un appiglio a cui aggrapparsi
per non ricadere nelle profondità dell’inconscio.
Riemergere da ciò che opprime e toglie il respiro,
affidandosi alle mani sapienti di chi sa accogliere, guidare, accompagnare.
Superare l’onda che minaccia di travolgere,
lasciarsi condurre verso rive più tranquille,
dove la strada da percorrere si fa chiara, e la mente, finalmente, trova pace.
L’importanza e l’efficacia di una vera, potente terapia d’urto:
una rinascita dell’anima, una carezza dopo la tempesta.
Rocco Carta

