Libero transito

La fatica di portare sulle spalle gli anni, i problemi, le ansie e i dolori.
Schiacciano, pesano, ingombrano. Eppure si trasportano, e col tempo, forse, si riesce anche a posarli, ad alleggerirsi un po’.

Ma nulla è più pesante del portarsi dietro la mancanza di rispetto e di empatia.
Nulla grava di più del peso dell’inumanità di un mondo che esalta l’individualità e dimentica la collettività; che alza barriere invece di tendere mani, che chiude porte ai più deboli, ai fragili, a chi cerca una vita migliore.
A loro, troppo spesso, vengono riservati solo divieti di transito.

Transiti negati dalla paura dell’altro.
Perché nell’altro — pur venendo da lontano, pur portando diversità — non riusciamo più a specchiarci, né a riconoscerci.

Eppure basterebbe poco: uno sguardo sincero, un ascolto vero.
Specchi in cui ritrovarsi, abiti che potremmo provare, storie che potremmo imparare ad ascoltare.
Solo allora capiremmo che lasciare libero il transito non significa cedere, ma scegliere: scegliere l’amore, la civiltà, l’umanità.

Rocco Carta

4 pensieri su “Libero transito

Scrivi una risposta a storiequalunque Cancella risposta