
Deluse sé stesso pur di non disilludere il mondo attorno a lui.
Si rialzò, claudicante e sofferente, ma conscio e fiero: il rispetto per l’altro gli faceva da corazza.
Il rispetto!
Fu difficile riprendere il cammino e liberarsi delle zavorre che appesantivano lo zaino portato sulle spalle.
Tuttavia, si incamminò. A schiena dritta e in maniera introspettiva, cominciò a liberarsi del peso di quelle delusioni e di alcune illusioni, un poco alla volta, fino a quando lo zaino tornò leggero.
Infine, leggero e senza pesi, mollò gli ormeggi, e la nave dei suoi desideri poté salpare nuovamente, navigando tra mari di certezze e cieli di consapevolezze, fino ad approdare, spinta dal vento, nel porto di una nuova autenticità.
Lì, dove i sogni non facevano più paura e le ferite avevano trovato quiete, comprese che ogni viaggio interiore ha senso solo quando conduce a sé stessi.
Rocco Carta

