
Da quando è uscito Discografia evolutiva, ogni volta che ho parlato di Cristian – il protagonista – mi sono ritrovato a raccontare quello che desideravo davvero trasmettere con questo romanzo.
Chi lo ha letto ha amato la sua ostinata voglia di vita, nonostante la scelta radicale che stava per compiere. E, soprattutto, ha sentito la potenza delle parole che, nel finale, dedica ad Aurora e Cristina: la sua lista di cose preziose, quelle che nessuno può portargli via.
Cristian ha deciso di ricorrere al suicidio medicalmente assistito. Nell’ultima notte della sua vita, in una clinica svizzera, sceglie di ripercorrerla tutta, tappa dopo tappa, legando i ricordi a un disco, a una canzone.
È da qui che nasce il titolo del libro.
Rispetto al mio primo romanzo, questa volta ho affrontato un tema forte, complesso, che in Italia ancora non ha trovato una legislazione chiara – anche se qualcosa, lentamente, si sta muovendo. Ho cercato di farlo con rispetto, sensibilità e sincerità, perché l’intento non è solo raccontare una storia, ma guidare chi legge dentro la vita di Cristian: il suo rapporto con il destino, le sue scelte, la sua accettazione.
Credo che ognuno debba avere il diritto di decidere come vivere e come concludere la propria esistenza. Cristian lotta per questo: per poter scegliere il suo sipario.
Discografia evolutiva nasce anche dall’ascolto di storie vere, dalle cronache di chi ha combattuto per la stessa possibilità. È un romanzo che intreccia musica, memoria e libertà.
E forse, alla fine, vi chiederete anche voi: quali sono le cose preziose che nessuno potrà mai portarvi via?
Rocco Carta

