
Un mondo governato da maschi alfa dal testosterone impazzito, che si affrontano come cervi in calore per guadagnarsi la corona di “più forti” e rastrellare consenso.
La gentilezza? Roba da deboli.
La solidarietà? Una perdita di tempo. L’inclusione? Una minaccia.
Ciò che vale è solo la forza bruta. Parlare di ponti, fratellanza o visioni comuni, secondo loro, è quasi un reato: meglio alzare muri e urlare più forte, così che sembri potere.
Non servono più neuroni lucidi e preparati nei palazzi del potere: adesso bastano ormoni fuori controllo, pronti a esplodere al minimo stimolo. La ragione dorme, l’istinto cieco dilaga.
E così il mondo scivola in un medioevo culturale, dove apertura e cordialità vengono bollate come fragilità, mentre il testosterone vince a braccia alzate — calpestando cuori e intelligenze.
Vogliamo davvero consegnare il nostro futuro a un branco di ormoni impazziti?
Quanto a lungo potrà reggere un mondo che scambia brutalità per forza e intelligenza e gentilezza per debolezze?
Rocco Carta

