Urla di Libertà

Silenzio, nessun rumore a parte il suono del respiro e dei propri passi.
La quiete accompagnata dal fruscio del vento e dal canto ininterrotto delle cicale.
Un tripudio di verde che dona speranza a chi la cerca di continuo.
Sentieri lungo pendii, discese che sciolgono muscoli e salite da affrontare, il bisogno di arrivare in cima e godersi il panorama, il controllo su te stesso e su quello che la vista ti mostra all’orizzonte.
L’illusione di un momento: non si può controllare l’orizzonte e la vertigine che puntualmente arriva te lo fa capire.
È la sensazione di toccare il cielo, di essere a due passi dalle nuvole. Inizia a farti gonfiare il petto e urlare a tutto ciò che è sotto di te, tutto quello che ti passa per la testa, tutto quello che giù, in mezzo agli altri non urleresti mai.
Urli, ti lasci andare e racconti e ti sfoghi, mentre anche le cicale fermano il loro canto, concedendo spazio al tuo ego che decanta dolore, rabbia, assurdità e infine euforia.
Sì perché sei libero, folle ed ebbro di vita. Nessuno a dirti di smettere, nessuno che ti guarda in malomodo.
Tu e il cielo, un cielo benevolo, protettivo e sorridente.
Ti sdrai lasciandoti cadere su un prato pronto ad accogliere il tuo corpo.
Respiri, chiudi gli occhi e ti abbandoni. Sei al sicuro, lontano da tutto e lontano da te.
Stai bene ora stai davvero bene.
Rocco Carta

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